La ripartenza dei servizi spinge il Pil: consumi e ordini sopra le attese
L’analisi del Centro studi di Confindustria prevede un rafforzamento nell’anno
L’Italia riparte più rapidamente del previsto. Superando le attese di qualche mese fa il pil del nostro paese «è in deciso recupero già nel secondo trimestre» di quest’anno. Queste indicazioni positive arrivano dal Centro studi di Confindustria, con l’analisi Congiuntura Flash. A rendere possibile il recupero più rapido è stata l’accelerazione delle vaccinazioni, che «ha favorito la ripartenza dei servizi», anticipandola di 1-2 mesi rispetto al previsto. Un trend al quale si è affiancato «il consolidamento in atto dell’attività industriale».
Servizi che ripartono prima delle attese e industria che conferma un andamento positivo: due ingredienti che fanno affermare al Csc «ci aspettiamo che questo recupero si rafforzi poi nel 3° e 4° trimestre del 2021».

Un dato che il Centro studi sottolinea è il ripristino della fiducia: «i dati a giugno sono molto positivi, con un balzo diffuso che porta non solo l’indice per le imprese ma anche quello delle famiglie oltre i livelli pre crisi». Un elemento che viene definito «cruciale» per una ripartenza dei consumi anticipata al 2° trimestre, mentre gli investimenti hanno già recuperato nel primo trimestre. A maggio e giugno c’è stata una «incoraggiante» salita degli ordini interni dei produttori di beni di consumo, che si è affiancata a al forte aumento dei beni di investimento. Accelerano i prestiti alle famiglie, +4,1% ad aprile, quelli alle imprese frenano, ma crescono, +4,5. I tassi nei paesi euro sono in calo a giugno, grazie agli acquisti Bce.
Oltre i livelli pre crisi si è attestato anche l’export: ad aprile è cresciuto del +2,8% rispetto a febbraio 2020, un andamento migliore di quello della Germania. Una tendenza che è diffusa ai principali gruppi di beni e aree di sbocco. Anche le vendite extra Ue, nonostante la correzione di maggio, negli ultimi tre mesi hanno registrato un robusto +6,1 per cento. L’export in aprile è il doppio rispetto ad un anno prima, minimo nella crisi, con recupero eccezionali nei settori più colpiti (abbigliamento, mezzi di trasporto e mobili). Si rafforzano le prospettive per i mesi estivi, grazie al calo dei contagi: a giungo gli ordini esteri sono ai massimi. E prosegue la crescita del commercio mondiale, +0,5% in aprile, trainata da Cina e altri paesi asiatici. Il Pmi (l’indice dei responsabili degli acquisti) globale ordini esteri (54,9 a maggio) conferma prospettive molto robuste. Ci sono però alcune pressioni nelle filiere produttive, con forti aumenti di tempi di consegna e costi degli input. Prosegue l’aumento dei prezzi all’import, concentrato in energia, prodotti in metallo, chimici. E le commodity sono carissime, sottolinea il Csc: il prezzo del Brent è schizzato a 73 dollari al barile e giugno, superando i livelli pre Covid. A maggio le commodity non energy hanno avuto un nuovo massiccio rincaro, +6,8%, particolarmente forte per i metalli, +9,1, per i cereali, +7,0. I margini delle imprese sono erosi, l’inflazione al consumo è alzata dal prezzo dell’energia, mentre la misura core resta molto bassa.
Non sono l’Italia, anche la Ue cresce già nel secondo trimestre. La fiducia delle imprese europee è confermata su valori elevati a maggio, per i consumatori è in ripresa per il quinto mese consecutivo a giugno. Gli indici Pmi indicato un’attività sopra le attese, in coerenza con un’economia in «netto miglioramento» come mostra la crescita della produzione industriale, +0,8% e un maggior utilizzo degli impianti, da 77,6 a 82,5. Anche gli Stati Uniti stanno andando molto oltre le attese, con gli indici che suggeriscono «una forte accelerazione della crescita».
Tornando ai dati dell’industria italiana secondo i Pmi, il manifatturiero, 62,3 a maggio, e le costruzioni, 58,3, hanno accelerato su valori molto espansivi. Il Csc segnala un forte aumento di commesse inevase e dei tempi di consegna e uno svuotamento dei magazzini. L’accelerazione della domanda e la necessità di ricostituire le scorte tengono alte le attese per la produzione industriale, dopo il forte aumento in aprile, +1,8, e una probabile correzione a maggio: per il secondo trimestre è attesa una variazione positiva.
Per quanto riguarda i servizi con le riaperture nei settori legati al turismo e all’intrattenimento, grazie al forte calo dei contagi, l’attività è cresciuta: il Pmi a maggio è balzato a 53,1, un recupero che a giugno dovrebbe aumentare come anche nel trimestre successivo.