L’export torna ai livelli pre Covid: 482 miliardi di euro a fine 2021

Rapporto Sace. Per il made in Italy +11,3%, tirano i beni d’investimento. Forte recupero in Germania Franco: ora la sfida è consolidare il processo di crescita. Di Maio: il boom anche grazie al Patto del 2020.

Lo sguardo sul futuro lo getta il ministro dell’Economia, Daniele Franco, quando, aprendo ieri la presentazione del Rapporto Export 2021 della Sace, rimarca che «la sfida più importante è consolidare il processo di crescita in modo che dal 2023, nel 2024 e 2025, cioè nella fase post pandemia, si possano avere livelli di crescita sistematicamente più elevati rispetto al passato». Livelli già significativi per questo primo scorcio d’anno («la crescita acquisita per il 2021 dopo questi sei mesi è del 4,7% e il terzo trimestre sta andando bene», è la sottolineatura) che fanno dire al titolare del Mef «che stiamo recuperando la più forte caduta del Pil dal dopoguerra con una notevole dinamicità».

Una ripresa decisa, dunque, sostenuta anche dalle esportazioni «che sono cruciali per la nostra economia», precisa Franco, e che nel 2021 sono tornate a correre con un incremento dell’11,3% per la parte beni rispetto al 2020, a quota 482 miliardi, praticamente sui livelli pre-Covid (480 miliardi), secondo le stime contenute nella fotografia stilata, come di consueto, dall’Ufficio studi del gruppo assicurativo-finanziario presieduto da Rodolfo Errore e guidato da Pierfrancesco Latini. Numeri che il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ascrive anche all’efficacia della strategia governativa:?«Sono il segno più tangibile della bontà dello sforzo di sistema intrapreso con il Patto per l’export del 2020, fortemente voluto dalla Farnesina e per cui il governo ha stanziato 5,4 miliardi di euro».

Insomma, l’export è tornato a essere il motore del sistema Paese con una velocità di corsa che, come chiarisce anche Alessandro Terzulli, chief economist della Sace, già quest’anno permetterà, come detto, un pieno ritorno ai livelli pre-pandemia. Così le vendite del made in Italy continueranno ad aumentare nel 2022 del 5,4% per assestarsi poi su una crescita media del 4% nel biennio successivo con l’asticella destinata a toccare i 550 miliardi nel 2024 e con i beni d’investimento particolarmente reattivi soprattutto grazie al traino della meccanica strumentale e dei mezzi di trasporto. Quanto ai servizi, più colpiti dalle misure restrittive della pandemia soprattutto sul turismo, è atteso un recupero solo parziale nel 2021 (+5,15), con la ripresa vera e propria che avverrà nel 2022 quando si tornerà ai livelli del 2019, grazie a un incremento del 35,1 per cento. Il Rapporto mette poi a fuoco le diverse geografie assegnando una ideale “medaglia d’oro” per l’intensità e la solidità del recupero a tre paesi: la Germania, primo mercato di sbocco, con una crescita a doppia cifra nel 2021 sostenuta dai beni d’investimento (+10,4%) e intermedi (+11,7%), gli Usa, terzo mercato italiano e primo fuori dai confini europei (+11%) e, infine, la Svizzera con un +7,1% a fine anno (dopo il -2,9% del 2020), assicurato soprattutto dall’assist dei beni di consumo.

Fin qui, la spinta dell’export che potrebbe essere, stima ancora la Sace, più sostenuta (+14,7%) se la ripresa a livello mondiale sarà assai robusta, mentre si ridurrà a un +7,2% in presenza di nuove varianti con maggiore capacità di trasmissione. Ma un assist alle esportazioni arriverà, come sempre, dalla Sace che incassa il doppio endorsement dei ministri Franco e Di Maio, concordi nell’evidenziarne il ruolo cruciale a supporto delle imprese. Un ruolo suggellato anche dai numeri come ricorda l’ad Pierfrancesco Latini: «Dall’inizio della pandemia a oggi Sace ha mobilitato oltre 67 miliardi di euro di risorse a favore delle imprese», spiega il top manager. Mentre il presidente Errore, con un occhio ai prossimi snodi, conferma il sostegno del gruppo agli investimenti del Recovery Plan, «con le garanzie e coperture assicurative per progetti strategici, da un lato, e con il ruolo di facilitatore del New Green Deal italiano, dall’altro».

Fonte: Il sole 24 ore, 15/09/2021